
Industria 4.0, Smart factory, Piano di transizione 4.0. sono termini ormai conosciuti per gli addetti al settore di cui spesso, però, non si colgono le reali opportunità di business e miglioramento qualitativo e quantitativo della propria azienda.
La pandemia da Covid-19 ha reso chiaro ed evidente a tutti che i tradizionali modelli di produzione e gestione aziendale diventano improvvisamente obsoleti rispetto a situazioni del tutto impreviste che obbligano, pertanto, a rivedere le proprie posizioni e i propri principi di mission e vision imprenditoriale a favore di un’ottica di automazione e interconnessione produttiva.
- L’industria 4.0
Con il termine Industria 4.0, altrimenti definita Quarta Rivoluzione Industriale, si intende un nuovo modo di fare azienda, in qualunque settore, basato su modelli di produzione automatizzati e interconnessi con l’obiettivo di aumentare la produttività in termini quantitativi e qualitativi.
Il termine Industria 4.0 prende il nome dal Piano Industriale Tedesco varato nel 2011 e implementato a partire dal 2013 che prevedeva investimenti in tutti i settori dell’economia al fine di ammodernare e rendere più competitivi sistemi produttivi e mercati.
Il concetto di Industria 4.0 è strettamente collegato a quello di Smart Factory, ossia impresa intelligente. Il termine fa riferimento a una nuova tecnologia produttiva basata sulla stretta collaborazione e interconnessione tra operatore, macchine e strumenti, sulla presenza di strutture informatiche performanti che garantiscano non solo questa collaborazione ma anche l’interconnessione tra l’azienda e le strutture esterne di riferimento, il tutto possibilmente nell’ottica dell’ecosostenibilità dell’intero processo.
- Il Piano Nazionale di Transizione 4.0
Questo nuovo modo di fare impresa si concentra su una serie di tecnologie definite abilitanti la cui implementazione viene favorita dal Piano Nazionale di Transizione 4.0, attraverso una serie di agevolazioni fiscali rivolte alle aziende che investono nella trasformazione digitale.
Secondo la definizione data dalla Commissione Europea si tratta di tecnologie “ad alta intensità di conoscenza e associate a elevata intensità di Ricerca &Sviluppo, a cicli di innovazione rapidi, a consistenti spese di investimento e a posti di lavoro altamente qualificati”.
Esse riguardano sistemi avanzati di produzione per aumentare performance, flessibilità ed efficienza, realtà aumentata, simulazione, integrazione orizzontale e verticale del sistema produttivo, industrial internet, Cloud, sicurezza informatica, gestione di Big Data.
Il piano di Transizione 4.0 è un’ottima opportunità per chi intende realmente riposizionare la propria azienda investendo in macchinari e software nuovi e innovativi, ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e green, ma anche formazione dei propri dipendenti.
- Nuove figure professionali
Diventa necessario, infatti, investire in figure professionali che sappiano cogliere realmente le opportunità previste dalle nuove tecnologie e, soprattutto, sappiano gestirne gli effetti sull’intero sistema produttivo aziendale.
E quando non è possibile avvalersi di una figura interna dedicata, diventa indispensabile scegliere aziende di professionisti con spiccate competenze digitali che sappiano scegliere, implementare e gestire le nuove tecnologie suggerendo modelli di organizzazione produttivi e performanti e linee guida affinché la transizione sia naturale e senza traumi.
- L’importanza dell’automatizzazione unita alla personalizzazione della produzione
Alla base del nuovo assetto di sviluppo industriale c’è, dunque, l’applicazione di tecnologie e software informatici sempre più performanti che consentano l’automatizzazione della produzione, senza perdere la specificità e la personalizzazione dei prodotti e servizi forniti, un’accelerazione dei tempi decisionali grazie al flusso costante e condiviso di grandi quantità di dati e informazioni, maggiore efficienza energetica con conseguente diminuzione dei costi, il tutto in un’ottica di maggiore competitività.
Il piano di Transizione 4.0 diventa così un’imperdibile opportunità per investire in beni strumentali che favoriscano la trasformazione digitale e tecnologica dei processi produttivi, usufruendo di vantaggiosi crediti di imposta.
L’area Ricerca e Sviluppo del gruppo Passepartout, leader nel settore, negli anni ha prodotto diversi tipi di software gestionali: Mexal per le imprese, Retail per i negozi, Passcom per i commercialisti e oggi nasce Frame, software funzionale alla crescita e all’innovazione delle aziende di qualunque tipo e dimensione.
Frame interpreta perfettamente i concetti chiave dell’innovazione tecnologica, semplice da implementare nel processo aziendale e di utilizzo intuitivo. Si basa su 4 meccanismi principali:
- Connessione delle macchine di produzione
- Monitoraggio e supervisione degli impianti
- Analisi dei dati
- Miglioramento del processo decisionale.
Per ulteriori informazioni, una consulenza personalizzata o una Demo di approfondimento, non esitare a contattarci.